Eminenza reverendissima,
mi unisco ai saluti e ai ringraziamenti di don Marco. È per noi fondamentale incominciare i festeggiamenti per il 150° incontrando il Vescovo in Cattedrale, proprio nell’anno in cui ricorrono i 9 secoli della sua consacrazione, per accogliere le Sue parole, riferimento per il prosieguo del nostro cammino e per affermare lo stretto legame tra le rappresentanze della Chiesa e il popolo.
Saluto e ringrazio tutti voi presenti, in particolare gli assistenti che ci aiutano a camminare nei binari della Chiesa diocesana. Grazie a chi si è speso per la buona riuscita della Veglia. La Presidenza, il Consiglio Diocesano con le Commissioni 150° e Comunicazione e Promozione associativa seguite da Lorenzo e Alberto, la Segreteria capitanata da Gian Mauro, i bambini che con le lettere hanno scritto i 4 pilastri dell’AC, i ragazzi dell’orchestrina, tutti i volontari. Saluto e ringrazio per la presenza i miei predecessori, che prima di me hanno servito la Chiesa come presidenti diocesani e con cui sono cresciuto dall’Acr ad oggi. E infine la rappresentanza della delegazione regionale che ringrazio per la partecipazione.
L’Azione Cattolica è questo: un’esperienza autentica di Chiesa. Come spesso ci ricorda Lei, Eminenza, la Chiesa non è solo dei bambini o dei giovani o degli adulti. La Chiesa siamo tutti noi insieme! Lo testimonia la presenza stasera dei bambini, dei giovani e degli adulti. Insieme e uniti.
Desideriamo continuare a camminare accanto ai ragazzi, ai giovani e agli adulti del nostro tempo e testimoniare i segni della presenza di Dio nelle nostre vite. Desideriamo anche essere presenza viva nella città. Spesso una presenza discreta e silenziosa. Noi di AC siamo un po’ ovunque, non solo in parrocchia ma anche in tante realtà della società civile. È vero, a volte giochiamo a nascondino. Fa parte del nostro stile, forse dovremmo dare una testimonianza più evidente. Per questo abbiamo scelto la processione che da Piazza Caricamento, ha attraversato le vie che portano alla Cattedrale.
Ribadendo l’importanza dei quattro pilastri dell’Associazione, Papa Francesco ha voluto sottolineare che ora è il momento dell’apostolato. È per questo che le parole di Lei che è il nostro Arcivescovo,, quale successore degli Apostoli, sono per noi maggiormente significative. Io sono papà. A me e a mia moglie Chiara i nostri figli chiedono:” Papà, mamma, cosa facciamo oggi? Dove andiamo?”. Eminenza Lei è il “papà della Diocesi”, quindi a Lei l’Azione Cattolica di Genova chiede “Cosa facciamo? Dove andiamo?”.